Base 211, Operation Highjump, Richard Evelin Byrd, Antartic expedition 1947.L'epoca d'oro della conquista. Dopo la Prima guerra mondiale. Il tecnicismo e la mitizzazione dell'alpinista. L'alpinismo femminile. La corsa ai 1. 4 'ottomila'. Terminologia specifica. Valutazione delle difficolt. Le montagne sono state dunque spesso considerate come inaccessibili dimore degli dei e rese protagoniste di leggende paurose, per quanto non tutte le civilt. Dalle montagne qualcuno non tornava, qualcun altro forse colorava abilmente di grande spavento la sua avventura per allontanare possibili imitatori da piccoli tesori scoperti lass. Mancava soltanto lo scopo dell'alpinismo, che . Di scalate a fini bellici vi . Filippo il Macedone sal. Tecniche e materiali utilizzati negli assalti a fortificazioni assediate saranno ripresi nelle prime vere avventure alpinistiche. Ma nel corso del tempo le motivazioni per affrontare una montagna sono state quanto mai varie. Per quel che riguarda il puro piacere, il primo e pi. La salita del Rocciamelone (3. Bonifacio Rotario d'Asti, il 1. Una scalata con finalit. In questo ambito nella preistoria dell'alpinismo si pongono i cercatori di cristalli. L'uomo andava alla conquista di tutti i territori ancora sconosciuti e quindi anche delle montagne. Inizialmente furono affrontate quelle pi. Ma, conclusa la fase della conquista, proprio la ricerca del pericolo e addirittura di una sua estetica divenne lo scopo di questa pratica sportiva. L'et. L'alpinismo nascente aveva come traguardo il conoscere, pi. Lo dimostra lo svizzero Horace- B. Non si sognava di andare a cercarla egli stesso: attese che venisse scoperta (1. In vetta al Bianco arrivarono un medico, Michel Gabriel Paccard, e un cercatore di cristalli, Jacques Balmat: un borghese che si muoveva per passione e un montanaro locale, che funse da guida perch. Nel 1. 95. 3, sull'Everest, con il neozelandese Edmund Hillary sal. L'accostamento tra le due realt? Di certo il valligiano, cacciatore avvezzo alle fatiche e alla pratica dei luoghi montani, abituato a spingersi fino alla base dei ghiacciai, aveva terrore di quel mondo lucente ma anche sconosciuto; lo scienziato cittadino, invece, forte del suo sapere illuministico, non aveva inibizioni ed era frenato soltanto dalle difficolt. La guida assume fin da quel momento un ruolo di secondo piano, al servizio del cliente; a lei spetta il merito fisico di conquistare la meta, ma . In quegli anni la Gran Bretagna era il paese economicamente pi. La ricchezza era un elemento indispensabile per il primo alpinismo: occorrevano soldi e soprattutto tanto tempo libero per poter scalare nelle Alpi. Alla fine del Settecento i viaggi erano ancora molto lenti, ma le cose erano destinate rapidamente a cambiare: le ferrovie schiusero nuove possibilit. Proprio grazie alla strada delle Dolomiti l'alpinismo occidentale si avvicin. Qui nel 1. 85. 7 era nato il primo Club alpino, estremamente esclusivo e selettivo. Fu seguito nel 1. Quintino Sella, ministro delle Finanze del Regno e scalatore del Monviso). L'alpinismo . In questo periodo si misero tuttavia in luce alcune grandi guide: prima Jacques Balmat, Michel Croz e Jean- Antoine Carrel, successivamente Michel Innerkofler e Alexander Burgener. Vulcani, foreste tropicali, cascate gorgoglianti, balene e delfini, le isole azzorre sono uno degli ultimi paradisi d'Europa. Lonigo, 15 Luglio 2016. Cercasi razzista per fare notizia! L'Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads rivendica con questo comunicato.
Senza la loro opera n. Il 1. 4 luglio 1. Whymper raggiunse comunque la cima, dal versante svizzero; Carrel vi riusc. Per un lungo periodo la meta prediletta rest. Paradossalmente, il Bianco era anche la vetta pi. Esse portavano i clienti in vetta proprio come oggi fanno le spedizioni commerciali e gli sherpa sull'Everest (basta avere i soldi necessari). Ai primi appassionati le Dolomiti, montagne spesso isolate, apparivano 'piccole' rispetto al massiccio del Bianco. Inoltre, per tutto il periodo estivo sono spoglie di neve, mentre in quegli inizi la salita era effettuata soprattutto su neve e ghiaccio (il gran lavoro era 'gradinare', cio. Le Dolomiti richiedono un impegno e uno stile di salita completamente diversi, il che porter. Significativamente, lo stesso giorno della prima scalata del Cervino, quattro inglesi, Adolphus W. Moore, Francis e Horace Walker e George S. Mathews, con guide i fratelli Jakob e Melchior Anderegg, raggiunsero la vetta del Monte Bianco per una nuova via, sul versante della Brenva: lo Sperone Moore. La ricerca di nuove vie si svolgeva ancora nell'ambito di quelle pi. Solo successivamente si pass. Questa era si chiuse, per quanto riguarda le Alpi, nell'intervallo fra le due guerre mondiali con le tre grandi vie Nord: Cervino (1. Grandes Jorasses ed Eiger (1. Intanto erano cominciate le ascensioni solitarie, quelle invernali (o entrambe le cose insieme) e quelle sempre pi. Lo stesso percorso sarebbe stato poi ripetuto sulle catene pi. Ogni volta tutti i problemi del momento avrebbero trovato soluzione. La ricerca esasperata della direttissima a un certo punto ha spinto al parossismo la progressione in artificiale, che rendeva tutto possibile. Conclusa la fase della conquista, lo scopo non appariva pi. Paul Grohmann, grande scalatore e valorizzatore delle Dolomiti, fu la figura pi. Il distacco dalla guida (la prima salita del Bianco senza guide . Granville- Smith, Edward S. Kennedy, Charles Hudson e Charles Ainsle) e quindi dalla tradizione fu la manifestazione pi. Questa corrente non sorgeva da un contrasto con le guide, con le quali, al contrario, sussisteva una buona convivenza, tant'. Esasperazione dell'individualismo, sfida cosciente alla morte, desiderio di autosuperamento: tutto questo, nel 1. Winkler, da solo, sulla Torre del Vajolet che oggi porta il suo nome. Fu il precursore dell'alpinismo in solitario (che avr. Sulla Torre Winkler procedette lungo una fessura, incastrato dentro con una mano, un braccio, le spalle, in completa arrampicata libera: nettamente in anticipo sui tempi. L'atteggiamento pi. Frederick Mummery, innovatore dell'alpinismo inglese ed europeo. Anche se spinto da desiderio di avventura e di lotta e capace di imprese di altissimo livello, Mummery, dotato di notevole humour, sdrammatizz. Con quasi un secolo di anticipo testimoni. La scala ideata negli anni Venti del 2. Mummery aveva capito che quello che . Anche il solo aspetto psicologico ha grande importanza: chi arriva dopo, usufruisce del bagaglio di esperienze gi. Dalle loro primitive scarpe chiodate si . Per il ghiaccio nacquero i ramponi, prima per salita laterale (Eckenstein, verso il 1. Laurent Grivel negli anni Trenta), usati insieme alle piccozze moderne, leggere e versatili, ben pi. Ma mentre l'alpinismo 'cittadino' cominciava a nascere, alcune guide realizzarono le grandi conquiste del IV e del V grado: tra gli italiani Antonio Dimai, Angelo Dibona, Tita Piaz, Enrico e Adolfo Rey. Intanto si andava affermando anche l'alpinismo invernale che, dopo i precursori (Friedrich Simony sul Dachstein nel 1. Franz Francisci sul Klein Glockner nel 1. Monte Bianco: Mary Isabel Straton nel 1. L'accompagnarono il grande Jean Charlet (che divent. Agli inizi del Novecento, quando si diffuse a partire da Davos l'uso delle pelli di foca per la salita, Preuss, con William Paulcke e Marcel Kurz, fu anche fra i primi a praticare lo sci- alpinismo. Nel 1. 91. 3 non fece ritorno da una scalata solitaria nelle Alpi austriache; ma ormai aveva gi. Due anni dopo, i Sella, invece, passarono oltre grazie a una pertica, molti chiodi e addirittura facendo scavare appoggi nella roccia. Dopo la Prima guerra mondialedi Alessandro Filippini, Alessandro Gogna. La Prima guerra mondiale chiuse simbolicamente un'epoca, ma le radici idealiste erano ben profonde e sopravvissero influenzando l'alpinismo del VI grado. I mutamenti politici ed economici avvenuti in Italia e in Germania dopo la guerra e il diffuso pannazionalismo favorirono un allargamento della pratica sportiva, e di conseguenza anche dell'alpinismo, a tutti gli strati sociali. In questo periodo si annull. Non a caso i tedeschi, e subito dopo gli italiani, primeggiarono in questa battaglia, che si serv. Fece eccezione Thomas Graham Brown, che in tre anni condusse un'accanita e minuziosa esplorazione del pi. Di lingua tedesca erano invece Roland Rossi, Otto Herzog, Hans Steger, Emil Solleder, Fritz Wiessner, Leo Rittler, i fratelli Toni e Franz Schmid, Willy Welzenbach, Walter St. L'alpinismo francese segu. Si facevano avanti nuovi nomi. Ricordiamo, tra gli italiani, Attilio Tissi, Alvise Andrich, Raffaele Carlesso, Giovan Battista Vinatzer, Gino Sold. L'italiano Domenico Rudatis fu il massimo teorico dell'alpinismo inteso esclusivamente come VI grado, identificazione che porta al prevalere del fattore atletico e ultraindividualistico, con conseguenze positive per i risultati immediati ma negative in prospettiva. L'epopea si chiuse con la conquista, nel 1. Nord delle Grandes Jorasses e dell'Eiger. La Nord delle Grandes Jorasses era gi. Tre anni dopo, sullo Sperone Walker, furono invece cordate italiane e francesi a contendersi la vittoria, che arrise a Cassin (che gi. Cassin proveniva dalla scuola dolomitica. In possesso di una tecnica eccezionale e di un coraggio leggendario, riusc. Gli occidentalisti definivano con disprezzo le pareti dolomitiche 'paracarri', in quanto pi. Invece tale arrampicata era estremamente moderna. Preuss, Dibona, Piaz portarono la libera a raffinatezze sempre maggiori nella scala delle difficolt. Una vera epopea, cui non fu estranea l'ideologia nazista. Il tecnicismo e la mitizzazione dell'alpinistadi Alessandro Filippini, Alessandro Gogna. Dopo la Seconda guerra mondiale, subentr. Grazie all'introduzione dei nuovi chiodi a pressione, non era pi. Dopo la ricerca delle vie pi. Le salite effettuate con tecnica artificiale esasperata, pur suscitando grande impressione nel pubblico, in realt. Un esempio fu la salita compiuta nel gennaio 1. Peter Siegert, Rainer Kauschke e Gerd Uhner sulla direttissima della Nord della Cima Grande di Lavaredo: 1. Fondamentale nell'evoluzione dei materiali fu l'apporto dei prodotti specifici sviluppati negli anni Sessanta negli Stati Uniti sulle big walls californiane (El Capit. La certezza di avere a disposizione chiodi assolutamente affidabili permise di salire nuovi gradini nella scala delle difficolt. The Online Integrated Platform of Fabrizio Serra editore, Pisa- Roma*Copia saggio Online / Online Sample Copy*. Anno XXXIV/2 2. 01. Pp. 2. 40. Online. In onore di Giuseppe Pitr. Luigi Montella, Tra postulati teorici e sviluppi normativi: alcune riflessioni sulla scrittura di Giuseppe Pitr. L'icona di Psyche attraversa il Settecento europeo; Felice Milani, Giuseppe Maria Stampa e il rifacimento comasco della Sposa Francesca del Lemene; Massimo Colella, «Lo stupore che invade la conchiglia del Campo». Tempo e tempi di un trittico montaliano (tra Occasioni e Altri versi); Alfredo Luzi, Elio Vittorini e Luigi Crocenzi. Dal «Politecnico» a Conversazione in Sicilia. Un'amicizia difficile; Alberto Comparini, Letteratura ed esistenzialismo nel Partigiano Johnny (1. Beppe Fenoglio; Michela Mastrodonato, La volont. Diatribe sepolte in Proposito di scrivere una poesia intitolata «I primi sei canti del Purgatorio»; Clara Cardolini Rizzo, Strutturare le tracce. Verso l'effigie dell'Uomo: Zanzotto linguista; Note e discussioni: Angelo Fabrizi, Appunti su Benedetto Croce linguista; Daniele Maria Pegorari, Il meraviglioso cristiano a teatro: il Corale palermitano e Il fiore del dolore di Mario Luzi.*. Anno XXXIV/1 2. 01. Pp. 1. 88. Online. Giulia Dell'Aquila, Galileo chiosatore del Petrarca; Margherita Verdirame, Teatro sacro e tragedie storiche di un drammaturgo siciliano del Seicento: Pietro Mancuso; Emilio Pasquini, Dalla grammatica della poesia al «mareggiare dopo la tempesta»: i miei incontri con Giacomo Leopardi; Manuele Marinoni, D'Annunzio e le semantiche dell'«acustica notturna». Letture del 'suono' dalla Contemplazione della morte al Libro Segreto; Francesco Sielo, Eugenio Montale e Emily Dickinson: eternit. Una polemica tra Ettore Cozzani ed Eugenio Montale (con una lettera inedita di Cozzani a Montale); Marialuigia Sipione, Valentino Bompiani e Carlo Emilio Gadda, da un carteggio inedito; Note e discussioni: Pier Angelo Perotti, L'enigmatico sonetto pseudo- dantesco della Garisenda; Mario Ceroti, Sul «grande semenzaio». Qualche proposta; Antonio Carrannante, Ancora sulla «linea francese»: coerenza di Felice Del Beccaro (1. Anno XXXIII/3, 2. Pp. 1. 68. Online. Emilio Pasquini, Tra biografia e poesia: riflessioni a margine del «bel San Giovanni» di Dante; Maria Maslanka- Soro, La fatalit. La versione di Boine della 'morte di Dio'; Agata Irene De Villi, Saba e «il filo d'oro della tradizione», fra «ritorno alle origini» e «desiderio dell'originalit. Splendore e miseria del poeta; Note e discussioni. Enrico Elli, «Il linguaggio dell'apostolo consuona alla teoria delle ascensioni». Pascoli e La Messa d'oro del vescovo Bonomelli; Anco Marzio Mutterle, Un dialogo- monologo pavesiano: La nube; Simone Giorgino, Estetica dell'opposizione. La rappresentazione del lavoro nella poesia di Elio Pagliarani.*. Anno XXXIII/2, 2. Pp. 1. 68. Online. Antonio Di Silvestro, Dittico per la poesia di Franco Sacchetti. Memoria petrarchesca e nuove ipotesi sul testo; Javier Gutierrez Carou, Carlo Gozzi a Napoli: adattamenti, notizie, perplessit. Una rilettura dell'Ultimo canto di Saffo; Antonello Perli, Il mito del Carso tra Michelstaedter e Slataper; Miriam Giacomarro, Per un inedito Pavese 'nietzschiano'. Il caso della traduzione di Der Wille zur Macht; Testi e documenti: Cecilia Giordano, La 'Giuntina' in Laguna; Note e discussioni: Massimo Migliorati, Il tema delle origini della lingua in Vico e in Ungaretti; Alice Crosta, Tracce alfieriane nelle tragedie di Manzoni; Michela Rusi, Parodia e identit. Online. Giuseppe Noto, Un inedito di Ludovico Castelvetro: una nuova versione delle glosse al Novellino; Barbara Stagnitti, La «pi. Isotopie e luoghi letterari di Maurizio Cucchi.*. Anno XXXII/3, 2. 01. Pp. 2. 92. Online. Paola Baioni, Introduzione; «Si svelano meravigliosamente la parola, il silenzio, l'amicizia». Silvio Ramat, Verso il '4. Stefano Verdino, Mario Luzi e il «Giornale del Mattino» (con tre articoli mai raccolti); Dario Tomasello, De- ontologia poetica. Lo spazio 'assente' della metafora ermetica; Massimo Fanfani, «Vorrei vedervi pi. Un critico ermetico e i suoi poeti; Daniele Maria Pegorari, Attesa ed epoch. Anna Dolfi, Per una grammatica e semantica dell'immaginario; Luigi Tassoni, Una sperimentazione non silenziosa. Alcuni dati per la storia di Bigongiari; Paolo Fabrizio Iacuzzi, Piero Bigongiari negli interstizi del poema o dell'universo?; Luca Lenzini, Parronchi sperimentale; Marco Zulberti, L'immagine della parola ermetica; «Nel magma della poesia». Giuseppe Langella, Mario Luzi e il dramma della modernit. Alfredo Luzi, Dai 'frammenti' ai 'fondamenti'. Il viaggio verso la metafisica nella poesia di Mario Luzi; Paola Baioni, Il logos si . La parola incarnata nella lirica di Mario Luzi; Amelia Juri, Presenze dannunziane nel primo Luzi. Osservazioni linguistiche.*. Anno XXXII/2, 2. 01. Pp. 1. 76. Online. Donato Pirovano, Lettura del secondo canto del Purgatorio; Massimo Colella, Il « diadema » e il « peccato ». Per una lettura del madrigale; di Michelangelo; Mirella d'Ettorre, Il dono dei bei carmi; Paola Ponti, «Una fame da tagliarsi col coltello». Pinocchio e le tre pere; Daniele Maria Pegorari, Per una struttura dei Nostri frammenti: storia, intertesti e stile; Note e discussioni: Marta Barbaro, Modalit. Prospettiva su Giovanni Testori; Marina Paino, Gli alibi dell'io narrante: Elsa Morante, Narciso e Sheherazade.*. Anno XXXII/1, 2. 01. Pp. 2. 24. Online. Attilio Cicchella, «Volendo a pitizione e per devozione. Gli Atti degli Apostoli volgarizzati da Domenico Cavalca: storia e stile; Francesco Sberlati, I servi e l'«asina». Figure del teatro ariostesco; Pier Angelo Perotti, Alcuni alterati nei Promessi sposi: studio lessicale statistico; Antonio Di Silvestro, Colera, rivoluzioni e conventi nel mondo verghiano: narrazioni epistolari e immagini letterarie; Alberto Comparini, Oltre lo strutturalismo. Il personaggio interprete; testi e documenti Giuseppe Emiliano Bonura, I Canzonieri di Umberto Saba. Verso l'edizione critica delle poesie; note Fabio Danelon, Abissi e orrori coniugali nella narrativa dannunziana: Giovanni Episcopo e L'Innocente; Virginia di Martino, «Davanti al panorama scheletrico del mondo». Suggestioni cinematografiche nella Notte di Dino Campana; Bartolo Calderone, Parole di Quasimodo dalla pietra di Arqu. Online. Giorgio Baroni, Presentazione; Paola Baioni, Storia della «Rivista di letteratura italiana». Indici 1. 98. 3- 2. Nota al testo; I. Sommari dei singoli volumi; II. Scrittori e opere; IV. Nomi e argomenti notevoli; V. Elenco alfabetico dei numeri monografici della «Rivista di letteratura italiana»; VI. Biblioteca della « Rivista di letteratura italiana », collana diretta da Giorgio Baroni.*. Anno XXXI/2, 2. 01. Pp. 2. 28. Online. Antonio Sichera, C'? Dalle note alle Rime al petrarchismo di Verra la morte; Giuditta Cirnigliaro, Le Favole di Leonardo Da Vinci. Struttura e temi; Valentina Marchesi, Bembo e Castiglione (1. Implicazioni urbinati tra latino e volgare; Dusica Todorovic, Probatio diabolica della Prova di Pirandello: una lettura; Giulia Dell'Aquila, Letteratura e arte: Giorgio Bassani e Roberto Longhi; Sara Bonfili, Dal mondo liquido alla fortuna: influenze ariostesche in Ermanno Cavazzoni; Testi e documenti: Barbara Stagnitti, Luce d'amicizia. Carteggio Ada Negri - Giovanni Papini (1. Note e discussioni: Gabriella M. Di Paola Dollorenzo, La presenza di Dante nel Fondo Chigi della Biblioteca Apostolica Vaticana; John Butcher, La silloge bucolica come panegirico del principe: la celebrazione di Ercole d'Este nei Pastoralia di Matteo Maria Boiardo; Maiko Favaro, Gli occhi del cielo. Sull'interpretazione di alcune Rime michelangiolesche; Ivan Torre, Il ritmo narrativo ne I colloqui di Gozzano: ipotesi di lettura.*. Anno XXXI/1, 2. 01. Pp. 2. 36. Online. Elena Landoni, Purgatorio XXXII, 1. Maria Maslanka- Soro, Il tragico nella tragedia italiana del Cinquecento alla luce della tradizione classica; Maria Chiara Tarsi, Su alcune varianti delle rime di Michelangelo; Ilaria Crotti, Il ritratto come autoritratto: d'Annunzio interprete di Luisa Baccara; Antonio Carrannante, Storia di una parola: il 'galantuomo' attraverso il Novecento; Wafaa El Beih, Viaggio in un mondo di paura e di speranza in riferimento a Il segreto di Barhume e a Il ritorno di Mohamed Ghonim; Ritratti: Anna Bellio, Poesia e fede nella 'storia' di Pietro Zovatto; Testi e documenti: Luisa Scotto D'Aniello, Pietro Aretino, «De' principi il flagello», e Vittorio Alfieri; Note e discussioni: Giuseppe Alonzo, Appunti sul Bisaccioni 'portoghese'; Riccardo Scrivano, Giovanni Verga dall'apprendistato all'invenzione; Alberto Brambilla, «Ad oriente di Eden». Sull'incipit del Mio carso; Natalie Dupr? Alcune considerazioni sulla narrativa d'ambiente romano negli anni Zero.*. Anno XXX/2- 3, 2. Pp. 3. 72. Online. Paola Ponti, Introduzione; . Interpretazioni critiche: Riccardo Scrivano, Unita e molteplicita della poesia pascoliana; Giorgio Barberi Squarotti, Pascoli: la voce, le voci; Franco Musarra, Il fascino del suono in Giovanni Pascoli; Maurizio Fabbri, Il fanciullino e l'abisso. Il dire poetico fra impegno etico ed autenticita esistenziale; Dario Tomasello, . Il doloroso esercizio del Pascoli antologista; Baniela Baroncini, Pascoli, Poe e l'oltre; Paola Ponti, . Aspetti del gioco nella poesia di Giovanni Pascoli; . Questioni pascoliane: Marina Marcolini, Dalla parte degli ultimi. La speranza cristiana in Pascoli; Maria Belponer, L'ombra di Lyra nei Poemi conviviali; Laura Venturini, Il racconto del sogno nell'ermeneutica pascoliana; Elena Rampazzo, Vivificatore del mondo antico o suonatore di trombette per epopee arrugginite? Giovanni Pascoli tra . Letture testuali: Giorgio Cavallini, Postilla sulla poesia pascoliana Nebbia; Francesca Suppa, Il croco reciso. Nell'officina dei Canti di Castelvecchio; Valentina Russi, Il verso della memoria. Ipotesi di lettura de Il lampo; . Pascoli tra inediti e rari: Massimo Castoldi, .
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January 2017
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